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Sono certo di non sapere Amministratore - Group:
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| Produzione dei fullereni[modifica | modifica sorgente]Un metodo tradizionalmente impiegato per produrre i fullereni si realizza nella creazione di un arco elettrico, a circa 5300 K, con una corrente elevata e bassa tensione, utilizzando elettrodi in grafite in atmosfera inerte (argon) a bassa pressione. Dall'arco il carbonio si raffredda in un residuo fuligginoso, da cui possono essere isolati, in bassa percentuale, i fullereni. Tale sistema è molto costoso, data l'elevata energia che va utilizzata, la bassissima resa in fullereni stabili rispetto ai frammenti ed al carbonio amorfo, la elevata quantità di solventi organici necessari per isolare i fullereni, e inoltre il fatto che la grafite debba essere di elevata purezza e di alta conducibilità elettrica, quindi molto costosa. Inoltre gli apparecchi produttivi non sono "scalabili", aumentando la dimensione degli elettrodi la resa proporzionale diminuisce. Recentemente si è realizzato un sistema molto promettente e molto più economico che utilizza pressioni e atmosfere analoghe, e come fonte energetica è usata la luce solare concentrata a temperature leggermente inferiori all'arco (circa 3.700 K), su comuni cilindri di grafite. In questo caso l'impianto è risultato maggiormente scalabile, la resa in fullereni noti (soprattutto C60) è superiore, si ha minore uso di solventi, e con nessun consumo energetico di potenza; è solo necessaria poca energia elettrica a bassa potenza per i sistemi di controllo. In questo caso inoltre la grafite non deve essere conduttrice o di qualità particolare, e quindi è molto meno costosa. Unica prescrizione di rilievo, in tal caso, è l'utilizzo di eccellenti sistemi di collimazione della luce, che peraltro già esistono. http://arstechnica.com/science/2008/08/buc...quite-finished/http://cml.harvard.edu/assets/077.PDF
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